L’iniziativa franco-tedesca cambierà marcia all’Ue?

L’incontro e la proposta franco-tedesca di un Recovery Fund da 500 miliardi di euro, lunedì scorso, ha rotto lo schema di contrapposizioni degli ultimi mesi: paesi del sud più Francia, Belgio e Lussemburgo da una parte e paesi del nord, guidati da Olanda e Germania, dall’altro. Con una mossa politica che ha sorpreso, il governo di Angela Merkel ha abbandonato la linea dell’intransigenza verso qualsiasi forma di investimento e di debito futuro condiviso.

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Recovery Fund? (sintesi del) dibattito tra i deputati europei

L’incontro organizzato dal Parlamento Europeo, ufficio di Roma, il 20 maggio 2020 è stato un momento interessante per confrontare le posizioni dei gruppi parlamentari europei sulle ultime iniziative emerse, in particolare sulla risoluzione votata dal Parlamento Europeo a larga maggioranza e sulla proposta franco-tedesca di lunedì scorso. Dal dibattito sono scaturite con chiarezza le posizioni dei partiti politici italiani a Bruxelles. Ai rappresentanti dei gruppi si sono aggiunte inoltre Laura Agea, Sottosegretaria agli Affari Europei, e Irene Tinagli, Presidente della Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo.

Il Sottosegretario Agea ha iniziato sottolineando l’ambizione del (Continua a leggere)

SkypeEuropa Weekly, 10-15 maggio 2020


Si conclude un’altra settimana non facile ma di grande importanza per l’Unione Europea. Il Parlamento Europeo ha votato, con 505 voti a favore, 119 contrari e 69 astenuti, una risoluzione in cui si chiede di avere un ruolo centrale nella gestione, nella progettazione e soprattutto nel come verrà finanziato il Piano di ripresa. Si tratta di un dato politico importante, poiché ora la Commissione Europea e il Consiglio Europeo (i capi di stato e di governo) dovranno prendere o meno in considerazione l’opinione dei deputati eletti a Bruxelles. È facile che ciò non avvenga, disattendendo, ancora una volta, il volere del Parlamento Europeo. E tutto per difendere gli interessi dei governi nazionali, più o meno dichiaratamente sovranisti.

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Sven Giegold: cervello e cuore al Parlamento Europeo

Per capire chi è Sven Giegold si può raccontare un aneddoto che risale al 2012, un incontro in Commissione Affari Economici, al Parlamento Europeo. Durante un suo intervento, Giegold chiese spiegazioni su una frase trovata all’interno di una relazione di cui non capiva il senso. Il relatore del documento sorrise, e raccontò che era una frase priva di significato, inserita nel testo solo per capire chi veramente leggesse i documenti. Le risate imbarazzate di assistenti e deputati, (Continua a leggere)