25 aprile 1945: Primo Ciabatti

Da quest’anno ho deciso di ricordare una persona, un antifascista, ogni 25 aprile. Uno dei più noti a Perugia è Primo Ciabatti, a cui è intitolata anche una delle Scuole del Capoluogo umbro.

Nasce a Citerna, all’epoca Comune della Provincia di Arezzo, il 21 aprile 1920. A soli 5 anni viene lasciato al Collegio degli Orfani di Gubbio da genitori in cerca di fortuna in partenza per l’America. Cresce insieme a un altro orfano di padre, Riccardo Tenerini, anche lui affidato al Collegio di Gubbio, e anche lui futuro partigiano.

Terminata la scuola, l’Avviamento professionale si iscrive all’Istituto Magistrale ed entra in contatto con gli antifascisti perugini che ruotano intorno ad Aldo Capitini. Terminati gli studi magistrali, nella seconda parte degli anni 30, si allontana dalle idee della nonviolenza e dal liberalsocialismo del filosofo e si avvicina all’attivismo comunista. Nel 1941, insieme ad altri antifascisti, lascia delle scritte sulle mura della città contro la guerra e contro il Duce. Per sua fortuna non viene individuato ma nel maggio del 1943, durante una retata della polizia fascista, viene arrestato e condotto nel carcere della Rocca di Spoleto.

Liberato dopo il 25 luglio 1943 entra nell’organizzazione comunista di Perugia. Fa parte del primo gruppo di partigiani perugini che si posiziona sulla collina di Monte Malbe e diventa responsabile dei collegamenti con gli altri piccoli gruppi di partigiani che via via vanno costituendosi in tutta la provincia: tra questi l’attivissima Brigata Leoni, poi intitolata a Francesco Innamorati, nelle montagne dietro Deruta, Bettona e Cannara e con il gruppo di Agello (Magione). Si trasferisce poi nella zona di Gubbio, dove un aggravarsi delle sue condizioni di salute, soffriva di una grave patologia polmonare, lo costringono a nascondersi dalla polizia fascista presso una famiglia di contadini nella frazione di Secchiano (Cagli, PU). Scoperto da militari nazisti viene freddato da una raffica di mitra il 7 maggio 1944.

La Brigata di cui ha fatto parte, operante in quel momento nella zona del Trasimeno, assume il suo nome. È sepolto nel cimitero comunale di Perugia a fianco a un altro eroe della resistenza umbra, il giovane militare milanese Mario Grecchi.

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