Recovery Fund? (sintesi del) dibattito tra i deputati europei

L’incontro organizzato dal Parlamento Europeo, ufficio di Roma, il 20 maggio 2020 è stato un momento interessante per confrontare le posizioni dei gruppi parlamentari europei sulle ultime iniziative emerse, in particolare sulla risoluzione votata dal Parlamento Europeo a larga maggioranza e sulla proposta franco-tedesca di lunedì scorso. Dal dibattito sono scaturite con chiarezza le posizioni dei partiti politici italiani a Bruxelles. Ai rappresentanti dei gruppi si sono aggiunte inoltre Laura Agea, Sottosegretaria agli Affari Europei, e Irene Tinagli, Presidente della Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo.

Il Sottosegretario Agea ha iniziato sottolineando l’ambizione del (Continua a leggere)

SkypeEuropa Weekly, 10-15 maggio 2020


Si conclude un’altra settimana non facile ma di grande importanza per l’Unione Europea. Il Parlamento Europeo ha votato, con 505 voti a favore, 119 contrari e 69 astenuti, una risoluzione in cui si chiede di avere un ruolo centrale nella gestione, nella progettazione e soprattutto nel come verrà finanziato il Piano di ripresa. Si tratta di un dato politico importante, poiché ora la Commissione Europea e il Consiglio Europeo (i capi di stato e di governo) dovranno prendere o meno in considerazione l’opinione dei deputati eletti a Bruxelles. È facile che ciò non avvenga, disattendendo, ancora una volta, il volere del Parlamento Europeo. E tutto per difendere gli interessi dei governi nazionali, più o meno dichiaratamente sovranisti.

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Sven Giegold: cervello e cuore al Parlamento Europeo

Per capire chi è Sven Giegold si può raccontare un aneddoto che risale al 2012, un incontro in Commissione Affari Economici, al Parlamento Europeo. Durante un suo intervento, Giegold chiese spiegazioni su una frase trovata all’interno di una relazione di cui non capiva il senso. Il relatore del documento sorrise, e raccontò che era una frase priva di significato, inserita nel testo solo per capire chi veramente leggesse i documenti. Le risate imbarazzate di assistenti e deputati, (Continua a leggere)

Dopo Silvia Romano, chi sarà il prossimo?

Se non vogliamo fermare le tastiere, proviamo a pensare che i prossimi potremmo essere noi.

Quello che è accaduto a Silvia Romano ci riguarda tutti. Si può discutere e chiacchierare, come hanno fatto tanti, se sia stata costretta, cosa possa passare nella mente di una giovane ragazza in quei momenti, restare perplessi per le sue scelte e se sia giusto pagare un riscatto a dei terroristi. STOP!

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Una sola Europa. Buon 9 maggio

C’è Europa e “Europa”. In questi mesi, forse più che mai, ci stiamo chiedendo quale sia la vera Europa: quella che progetta un Fondo di investimento per rilanciare i paesi dell’Unione, senza distinzione di bilanci e debiti, o quella della Corte costituzionale tedesca, che in sostanza riflette la voce dei sovranisti del paese.

Dunque, quale Europa vogliamo? Per molti, come chi scrive, l’Europa è quella che festeggia i 70 anni della dichiarazione Schuman, ministro degli esteri francese che con la sua dichiarazione di apertura e di cooperazione europea, mise il primo, importante, mattone della Comunità Economica Europea e oggi dell’Unione. Da ricordare che l’intelligenza e la visione di Schuman fu (Continua a leggere)

Ok alla BCE, ma la Corte di Karlsruhe attacca (per primo il Governo tedesco)


Altra decisione storica attesa, anche se con importanti riserve. La Corte Costituzionale tedesca ha confermato la legalità del Quantitative Easing, l’operazione lanciata con forza da Mario Draghi nel marzo del 2015 e che ha di fatto chiuso le porte all’instabilità finanziaria dei governi nazionali dell’area euro (vedi l’Italia). L’inizio del Whatever it takes, del salvataggio a qualunque costo. Quella della Corte Costituzionale tedesca è una sentenza importante, l’ennesima, che si contrappone alle richieste di alcuni economisti e dei sovranisti di quel paese (oltre agli speculatori) convinti che non sia giusto sostenere il debito di alcuni paesi europei.

La decisione in apparenza(Continua a leggera…)

Covid-19: forse c’è una buona notizia per l’informazione (e per la democrazia)

Sta succedendo qualcosa di strano in rete. Per anni internet è stato il terreno di un’informazione anarchica, di fake news, chiacchiere tanto al kilo, articoli discutibili postati e ripostati, anche a distanza di anni, per avallare le tesi che non trovavano spazio nei media nazionali. Lo sa bene il M5S che della rete aveva fatto, soprattutto all’inizio, un baluardo di democrazia partecipata. Video che raccoglievano migliaia di visualizzazioni perché ben fatti, accattivanti, amichevoli e con personaggi marginali improvvisamente esplosi e diventati famosi nel giro di 2-3 anni. Di Battista e Di Maio su tutti. Ma anche i tre ex semi sconosciuti del sovranismo italiano: Borghi, Rinaldi e Bagnai, anonimi fino al 2011-12 e oggi tutti e tre famosi e seguiti da migliaia di follower, oltre ad essere ora ben pagati neo deputati o eurodeputati della Lega. Chi meglio di loro ha sfruttato la rete? (Continua a leggere…)

Debito Pubblico, Recovery Fund e…

Secondo il Fondo Monetario Internazionale il deficit europeo quest’anno raggiungerà 7/8%. Quello italiano toccherà il 10%, con un debito che dovrebbe oscillare secondo tutti gli analisti tra il 155- 165% del Pil. Una cifra incredibile ma messa oramai in conto da tutti gli analisti. Leggi tutto “Debito Pubblico, Recovery Fund e…”

L’elefantesca alleanza sovranista ha partorito il topolino matricida

Non ha superato i nove mesi di incubazione il fronte sovranista europeo.

Ricordarlo oggi sembra beffardo, ma solo pochi mesi fa aveva promesso di cambiare l’Europa, quella dei popoli e delle nazioni che si stimano e si rispettano. “Un’altra Europa”, “il buonsenso in Europa”, erano gli slogan di Matteo Salvini durante la campagna elettorale delle elezioni europee (2019). Leggi tutto “L’elefantesca alleanza sovranista ha partorito il topolino matricida”

Oggi, 23 aprile 2020, inizia il vertice che cambierà l’Europa.

In un modo o nell’altro l’incontro dei 27 capi di stato e di governo dell’Ue che inizia oggi cambierà l’Europa. Già ora possiamo annotare due fatti importanti che scaturiscono dalle negoziazioni informali e dal clima del prevertice: uno positivo e l’altro negativo. Leggi tutto “Oggi, 23 aprile 2020, inizia il vertice che cambierà l’Europa.”